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Larsen | Rever | Review

PSYCHO #57 | Roberto Michieletto

Italian Cult Collective /Urban Folk /Ritual Experimental Soundscape /Wall Of Love

Tutto ciò è riportato sull’etichetta che campeggia sul CD, con la funzione di fornire una vaga idea di quanto contenuto all’interno di ‘Rever’ e con l’intento di porre un sigillo di garanzia, ovvero la produzione di colui che ha reso immortali gli Swans, Michael Gira, che, oltre a produrre, ha deciso di pubblicare il disco per la propria etichetta, la Young God Records. Secondo lavoro sulla lunga distanza, dopo un buon album auto-prodotto (‘No Arms, No Legs: Identification Problems’), che i Larsen andarono a registrare a New York con il supporto di Martin Bisi, giusto per sottolineare come la loro determinazione sia sempre stata notevole. Il disco, schematicamente, si divide in tracce brevi e tracce lunghe; le prime non fungono solo da raccordo o da introduzione, ma si muovono in un contesto sonoro rock ambientale e malinconico; metaforicamente si potrebbe parlare di clima umido e sentimenti introspettivi. I brani che invece hanno un minutaggio tra i sette e gli undici minuti sviluppano temi musicali variabili, con un utilizzo di strumenti e di soluzioni strutturali diverse, mettendo in luce quella che è la natura della band torinese. Infatti i Larsen si sono addentrati nella composizione di pezzi in cui indagano il significato della materia rock, chiedendosi (e dandosi le risposte adeguate) cosa sia il post rock, l’avanguardia, il noise, il minimalismo, la scuola Sonic Youth/Angels Of Light, la tradizione e l’innovazione. In perfetto equilibrio e con una calma di fondo quasi disarmante.
©2017 | YOUNG GOD RECORDS, LLC